giovedì 28 marzo 2013

Se il valore di una madre si vede dai piccoli gesti.


Interno sera.

Sto cucinando, sono appena rientrata a casa dal lavoro; Matilde, recuperata dal suo papà da casa dei nonni, varca la porta sorridendo a 32 denti (che dico…ha solo 3 anni e mezzo, già tanto se ne ha 20 in tutta la bocca…) e mi viene incontro raggiante con il lavoretto pasquale, che ha fatto a scuola, tra le sue piccole manine ancora zozze di tempera ed altro materiale non meglio identificato.

“Matilde, che bello! Il tuo lavoretto di Pasqua…ah sì, c’è anche il bigliettino con una poesia attaccato al pacchetto di questo meraviglioso uovo di gallina sodato, colorato, su sfondo viola, con tanti fiorellini multi tonalità…”

“Sci mamma, l’ho fatto pettè e pel il papà…”

Tenendo nella mia mano il pacchetto contenente l’uovo, mentre ci guardiamo dritte negli occhi, sognanti ed amorevolissimi…

SPLACH.

Non ho il coraggio di abbassare gli occhi, giuro, non ce la faccio, rimango fissa su di lei; anche lei non si smuove, rimaniamo così, raggelate per qualche secondo.

“Ops…Matilde, ma che fortuna! Si è solo crepato in nmila punti…! Rimettiamolo nel pacchetto e lasciamolo qui buono buono, ora, eh?!”

Se la valenza di una madre si vede dai piccoli gesti: iniziamo bene!

martedì 19 marzo 2013

A volte fuggo.

Pianifico la fuga.

La pregusto proprio: medito, organizzo, scelgo la meta, cerco i luoghi da visitare anche se - già so - che farò poco e niente, perché io fuggo essenzialmente per riposare. Per ritrovare la mia dimensione, per ascoltare i miei ed i nostri bisogni di coppia, spesso trascurati “fino a data da destinarsi”…

Mi allontano da quel vivere quotidiano che schematicamente avvolge le mie giornate, che mi frulla come una centrifuga per poi sputarmi la sera, inerte, sotto le lenzuola. E nemmeno mi accorgo che è già mattina. Via, daccapo tutto.

Spesso tengo botta; a volte, invece, fuggo.
                                           Merano

 
"Ci sono due tipi di persone al mondo: quelle che tengono duro e fanno fronte e quelle che se ne scappano. Scappare è meglio. "
Al Pacino, in Profumo di donna, 1992

mercoledì 6 marzo 2013

Di cambiamenti che sarebbe meglio chiamare “sconvolgimenti”.


E’ ormai un fatto notorio: gli accadimenti della vita tendono a scompensare il già precario equilibrio che fino a quel momento abbiamo faticato a raggiungere.
Ci sono eventi improvvisi che scatenano questi squilibri, ma ne esistono anche di prevedibili e certi che sai già ti sconvolgeranno.

Bisogna solo aspettare il momento e tentare di prepararsi al meglio per attutire il colpo.
Tendi le orecchie, ti osservi e ti guardi attorno, tutto pare tranquillo ma sai che - tra un periodo di tempo piuttosto definito - accadrà.

Quel punto di non ritorno è là che ti attende, carico di interrogativi ed incertezze. Ti spaventa un pochino, senti una pressione proprio all’altezza dello sterno che riconosci immediatamente: è l’ansia che ti mette in allerta, che ti suggerisce di preparati…qualcosa sta per accadere.

Lì la vita ti mette alla prova e sta a guardare quanto sei reattivo.

Mi sento così in questo periodo…in attesa di qualcosa di molto bello ma anche molto spaventoso.
Tra pochi mesi accadrà, di nuovo. E lì mi troverà, a braccia aperte.