mercoledì 2 ottobre 2013

Di bici da corsa e scollinamenti

Quando ancora non avevo figli, esattamente fino a 4 anni fa, avevo una bici da corsa.
Bianca e leggerissima.
Spesso, dopo il lavoro, agganciavo le scarpette ai pedali e - che vuoi che facessi?! - pedalavo.
Ho sempre pensato che la bicicletta fosse una metafora della Vita.
Quante volte mi sono trovata di fronte ad una salita, difficile, ostile, che al solo guardarla dal basso ho pensato che non ce l'avrei fatta, ogni singola cellula del mio corpo ed ogni singola sinapsi del mio cervello erano lì a gridarmi "ma sei scema Marta, lascia perdere, vatti a bere un aperitivo"...
Ed invece iniziavo, una piccola pedalata alla volta. Difficile, duro, estenuante il momento della salita.
In più avevo anche l'incognita di COSA avrei trovato dietro la curva che precedeva la discesa.
Già, perché ogni momento di difficoltà porta con sé un cambiamento quando passa. Ciò che sarà lo si scopre solo "dopo la curva" e la salita la devi affrontare, eccome. A denti stretti.
Poi, nemmeno potevo crederci, arrivavo in cima e oltre la curva mi si aprivano i polmoni ed il cuore, i miei occhi si riempivano di quel panorama che solo quando sfiori il cielo con un dito puoi goderti. Sopra tutto e tutti. Ci ero riuscita...alla faccia delle mie cellule e delle mie sinapsi lazzarone.

Poi...e poi..."si scollina" e si torna a casa, felici.

Dopo ogni momento che fa paura, che cerca di abbattere, c'è sempre lo scollinamento, quel momento in cui si sente il vento insinuarsi tra i capelli e tra i pensieri, forte, abbastanza forte da districare entrambi.

Mi sa che - prima o poi - me la ricomprerò la bici, perché di "salite" solo nella vita quotidiana sono stufa...almeno così mi farò pure i muscoli...

4 commenti:

  1. Durante certe salite, c'è una mano che spinge e sorregge.
    E poi ti chiedi come hai fatto a superarle.
    @@@

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  2. Questo é poco ma SICURO!
    Anche più di una ;)

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  3. brava, io avrei ascoltato le mie sinapsi e sarei andata a fare aperitivo!! Sono tanto contenta di sapere che stai meglio (e quindi immagino anche il tuo piccolo), al punto di voler tornare in sella!!!!

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